martedì 27 febbraio 2007

IIC di Copenaghen: italiani e danesi vicini riguardo alla tutela dei beni culturali

Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 40 - Anno XIV, 27 febbraio 2007
Copenaghen - "La Tavola Rotonda è stata un utile momento di confronto, che ha lasciato intravedere la possibilità di avvicinare la posizione italiana e quella danese riguardo alla tutela dei beni culturali, con la prospettiva di positivi sviluppi, anche perché è emersa da parte danese una certa disponibilità ad adeguare maggiormente la legislazione locale alle convenzioni internazionali" Così Emilio Canu, Direttore dell'Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen.
La Danimarca e l'Italia sono pronte alla massima collaborazione reciproca nell'affrontare la spinosa questione dei reperti archeologici scavati ed esportati clandestinamente all'estero. Questa disponibilità al dialogo è stata ribadita nel corso di una tavola rotonda su "La tutela del patrimonio culturale italiano" che si è tenuta all'Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen su iniziativa dell'Ambasciata d'Italia. Così la nota stampa diffusa all'Istituto di Cultura.
L'iniziativa è servita a mettere a fuoco le posizioni dei due paesi e delle loro istituzioni culturali al fine di avviare un dialogo che aiuti a superare il contenzioso aperto a causa dell'acquisto, negli anni Settanta, da parte dal museo danese Carlsbeg Glyptotek di reperti sabini ed etruschi provenienti da scavi clandestini. Un contenzioso dovuto alla mancata collaborazione da parte dei dirigenti del Glyptotek che per anni hanno rifiutato di fornire informazioni alla giustizia italiana impegnata nelle indagini sui trafficanti d'arte e sui loro trasferimenti illeciti di beni preziosi . In una sala gremita e alla presenza dei direttori delle maggiori istituzioni culturali interessate alla questione in Danimarca, è intervenuto un panel di esperti italiani e danesi. A discutere e ad esaminare la complessa problematica relativa alla salvaguardia e al recupero dei beni sottratti in modo illegale, fra gli italiani sono intervenuti l'Avvocato dello Stato Maurizio Fiorilli, il direttore generale del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Anna Maria Reggiani, il generale Giovanni Nistri del Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.
Mentre fra i danesi hanno parlato il direttore della Biblioteca Nazionale Erling Koldin Nielsen e Frank Rachendorft Moeller del ministero della Cultura. Il saccheggio avvenuto in Italia nelle necropoli etrusche e sabine ha portato alla dispersione di un patrimonio culturale che avrebbe avuto un grande valore nel favorire la ricostruzione storica della civiltà italiana, hanno detto Anna Maria Reggiani e Maurizio Fiorilli. Quest'ultimo ha esposto gli aspetti giuridici e la legislazione italiana relativa alle questioni dibattute, ricordando anche le numerose convenzioni internazionali, fra cui quella dell'Unesco del 1970, che sanciscono il principio della restituzione dei beni culturali sottratti illegalmente al paese d'origine. Ma Fiorillo ha fatto appello anche ai principi etici e al loro valore al di là della disciplina nazionale e internazionale vigente. Dal ministero della Cultura danese questo appello è stato raccolto quando Moeller ha riferito che il ministro Brian Mikkelsen si aspetta che il Glyptotek compia tutti i passi necessari per cercare una soluzione con le autorità italiane e per avviare con loro una collaborazione costruttiva. News ITALIA PRESS

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