venerdì 2 febbraio 2007

Mostre, l'arte italiana arriva in India

Il premier Romano Prodi inaugurerà il 12 febbraio la prima parte dell'esposizione itinerante

Roma, 2 feb. 2007 (Adnkronos/Adnkronos Cultura) – Sarà il presidente del Consiglio Romano Prodi, in visita ufficiale in India, ad inaugurare il 12 febbraio presso il Victoria Memorial Hall di Kolkata (già Calcutta) la mostra ‘Ai confini del visibile. Nuove espressioni dell’arte italiana ed indiana’, a testimonianza del prestigio dell’evento e dell’assidua collaborazione tra i due Paesi. Curato da Lorenzo Canova, professore associato di Storia dell’Arte Moderna all’università del Molise e da Rajeev Lohan, direttore della galleria nazionale d’arte moderna di New Delhi e Mumbai, l’allestimento dal respiro internazionale sarà successivamente esposta presso le gallerie nazionali d’arte moderna di New Delhi e di Mumbai, rispettivamente, nei mesi di maggio e settembre.

La mostra si inserisce nel ricco ciclo di esposizioni d’arte che la Direzione Generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale del ministero degli Affari Esteri sta organizzando in questi mesi presso prestigiose gallerie internazionali. Ad essere esposta è la collezione d’arte italiana del 21° secolo della Farnesina, scomposta e riassemblata in modo organico in dieci mostre-evento, come lo stesso Gherardo La Francesca, direttore generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale, ha spiegato all’ADNKRONOS CULTURA. “Lunedì prossimo -precisa La Francesca- sarà inaugurata a Parigi, per poi girare l’Europa, la mostra ‘Sagome 547’ dal contenuto di carattere umanitario ma anche dal grande valore artistico; ‘Mithos’ poi, inaugurata a dicembre scorso ad Atene sta attualmente girando per la Grecia, ma sono previste esposizioni anche nei Balcani, negli Stati Uniti ed in America Latina, segno di quanto alla Farnesina crediamo nel valore dell’arte contemporanea”.

“Oggi - ha spiegato Rajiv Dogra, ambasciatore dell’India in Italia - le visioni e gli approcci alla vita, indiana ed italiana, sono divenute parallele e similari per forma e contenuti grazie ai linguaggi dell’arte. Le ragioni – ha aggiunto l’ambasciatore - sono da rintracciare nel fenomeno della globalizzazione e nell’utilizzo diffuso di internet. Questo è ancora più evidente nelle giovani generazioni di artisti connotati da aspirazioni ed ambizioni simili, come testimonia la mostra. Ritengo importante che l’esposizione venga inaugurata dal presidente del Consiglio Romano Prodi perché segnerà l’inizio di un cammino comune”.

A fare da file rouge alla mostra è l’adattamento del sistema dell’arte al concetto di ‘villaggio globale’ introdotto da Marshall McLuhan. Gli artisti italiani ed indiani, dunque, mescolano la tradizione artistico-culturale del proprio Paese a quelle delle più celebri correnti internazionali, in un gioco di rimandi e citazioni mediato dall’uso delle più moderne tecniche. Dalla pittura alla video arte, dalla scultura alle installazioni. Ecco che l’allestimento indiano si fa proscenio delle avanguardie del contemporaneo, spaziando da quadri dove l’immagine di un volto si frantuma in centinaia di pixel tv al dipinto ‘Le tre mucche’, nel quale l’animale sacro indiano in chiave ironica diventa moderna bicicletta con recipienti per il latte ai lati, ma anche omaggi al mito tutto europeo di Van Gogh.

Sul versante italiano continua il gioco di citazioni rivolte sia alla tradizione culturale italiana, come quelle al cinema di Pasolini ed al design, sia a quella U.S.A. con una New York iconoclasta che fagocita segni e simboli in nome dell’arte; sia a quella Giapponese con l’incubo, riattualizzato per immagini di Hiroshima; sia alle due Palermo, italiana e sudamericana. Su tutte campeggia il richiamo al tema della metropoli, luogo di comunicazione, scambio e velocità ma anche oggetto di una possibile lettura ironica con la scultura ‘Vai piano’, dove una grande testa sorridente che fuoriesce da un sedile d’auto in pelle rossa ammonisce lo spettatore distratto.

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