lunedì 4 giugno 2007

L’ON. ANGELI (AN) SUL TESORETTO: DIROTTIAMONE UNA PARTE VERSO LA RETE DIPLOMATICO-CONSOLARE

ROMA\ aise\ 4 giugno 2007 - "Sono ormai circa tre mesi che si sente parlare di "Tesoretto", ma cosa sia davvero e a quanto ammonti di preciso, nessuno lo sa. Il Presidente del Consiglio, Romano Prodi, ha presentato nelle scorse settimane un piano in cinque punti per spendere il tesoretto: pensioni più basse e ammortizzatori sociali, infrastrutture, ricerca, piano casa, sostegno alla famiglia". A ricordarlo oggi è Giuseppe Angeli, deputato di Alleanza Nazionale eletto in Sud America che, all’indomani dell’annuncio del Governo che indicherà nei prossimi giorni e sicuramente entro il Consiglio dei Ministri del 28 giugno, le cinque priorità per l’utilizzo dell’extragettito fiscale, torna a proporne l’utilizzo per risollevare le finanze della rete diplomatico-consolare.
"Le proposte sul come spendere questo fondo, meglio conosciuto come avanzo di bilancio dello Stato – riassume Angeli - stanno giungendo da ogni dove e per ogni finalità: dalla cancellazione di parte del disavanzo pubblico, alla riduzione delle tasse, all’attivazione di una proposta per dare lavoro ad un elevato numero di disoccupati, al risanamento di parte di imprese dello Stato e così via".
"Come eletto all’estero – aggiunge il deputato di An - mi piacerebbe ricordare al Presidente Prodi che anche gli italiani residenti lontano dalla madrepatria hanno delle necessità e che per soddisfarle non si necessita di tutto il fondo del tesoretto, ma ne basterebbe soltanto una parte. I settori sono tra i più disparati, ma certo la rete consolare è quella che maggiormente risente di un periodo di stagnazione ed urge un rinnovo".
A tal proposito, Angeli cita l’ultima nota del Sndmae, giunta nei giorni scorsi anche nella sua casella di posta, in cui ancora una volta il Sindacato del personale della Farnesina "sottolinea la precarietà e l’inadeguatezza delle strutture delle nostre rappresentanze territorialmente competenti all’estero. Ambasciate e consolati – cita Angeli - devono infatti far fronte ad una impressionante impennata di domande di servizi, con dotazioni incomparabilmente inferiori ai partners europei (tutto il Ministero degli Affari Esteri assorbe solo lo 0,24% del bilancio dello Stato, contro lo 0,4% della Gran Bretagna, e lo 0,71% della Francia o lo 0,84% della Germania)".
"È di questi giorni – ricorda ancora il deputato - la notizia che la rete diplomatico consolare cesserebbe di percepire fondi per i digitatori, senza alcuna proroga di integrazione, e con un probabile spostamento ed assegnazione dei fondi ai Patronati. La mia domanda è quindi facilmente intuibile. Perché non dirottare parte del tesoretto al ripristino del personale e delle attività connesse alla rete diplomatico consolare?"
"Perché – si chiede - non tenere conto anche di importanti parti del nostro patrimonio artistico che è all’estero e che ultimamente non è considerato, come ad esempio Istituti Italiani di Cultura e le cosiddette Case dell’emigrante che accolgono centinaia di nostri connazionali e fanno sì che possa esserci un legame tra chi è in Italia e chi vive lontano da essa?" (aise)

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