martedì 13 novembre 2007

È morto Oreglia, voce dell'Italia in Svezia

Aveva 83 anni, promosse la nostra cultura
Gazzetta del Sud, 13 novembre 2007 - È morto a Stoccolma all'età di 83 anni Giacomo Oreglia, lo scrittore piemontese che per decenni ha promosso la lingua e la cultura italiana in Svezia. Saggista, ideologo, poeta, regista teatrale e traduttore, Oreglia si era trasferito nel Paese scandinavo nel 1949.
In Svezia aveva portato le liriche dei maggiori poeti italiani attraverso l'Italica, la casa editrice da lui fondata, tradotte dall'allora segretario generale permanente della Accademia Reale di Svezia, l'italianista Anders Oesterling.
Le sue opere fecero conoscere agli svedesi Salvatore Quasimodo ed Eugenio Montale, entrambi poi premiati con il Nobel. Ha pubblicato decine di volumi, dalla «Commedia dell'Arte» alla «Poesia Svedese», «Commenti sulla Divina Commedia», «Tommaso Campanella», «La vita e l'opera di Dante Alighieri», «Dante Anarca e i suoi sei maestri» e «Roma brucia».
Oreglia è stato docente di letteratura italiana all'Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma e dottore honoris causa dell'Università della capitale svedese.
Dopo il Nobel a Quasimodo nel 1959, e a Montale nel 1975, Oreglia si era guadagnato la fama di personalità influente presso l'Accademia reale svedese, l'istituzione che assegna il prestigioso premio. Ma che Oreglia godesse comunque di questa stima in Svezia è provato appunto dalla laurea honoris causa ricevuta dall'Università di Stoccolma.

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