domenica 6 luglio 2008

LA NUOVA CREATURA DELLA FARNESINA TROVA SPAZIO NEI CORRIDOI DELLA DIPLOMAZIA IN ATTESA DI INIZIARE IL SUO VIAGGIO INTORNO AL MONDO

PRESENTATA OGGI LA COLLEZIONE EXPERIMENTA

ROMA\ aise\ 3 luglio 2008 - Sarà pure una felice coincidenza, ma, dopo la prima edizione qualche mese fa della mostra-mercato "Roma. The Road to Contemporary" ed il ritorno al Palazzo delle Esposizioni della Quadriennale, la scelta della Farnesina di ampliare la propria Collezione d’Arte Contemporanea volgendo lo sguardo alle ultime generazioni appare ai nostri occhi un sintomo vivo e felice di una nuova primavera culturale nel nostro Paese, dove, finalmente e a tutti i livelli, l’attenzione è rivolta alle recenti, recentissime creatività italiane. Non a caso molti dei giovani artisti scelti per partecipare alla Quadriennale di Roma, tutta concentrata sul fare artistico degli ultimi due decenni, compaiano con altre opere nella Collezione Experimenta della Farnesina.
Experimenta, appunto. Questo è il titolo del nuovo progetto fortemente voluto dalla direzione generale per la Promozione Culturale della Farnesina, che, realizzato tecnicamente in soli quattro mesi, con uno sforzo non indifferente, verrà presentato al pubblico sabato prossimo, 5 luglio, in occasione dell’ormai consueto appuntamento con "Farnesina Porte Aperte".
Intanto questa mattina, la Collezione Experimenta è stata presentata ai giornalisti, in una sala conferenze internazionali particolarmente affollata: tra artisti, responsabili del ministero degli Affari Esteri, ma anche del ministero per i Beni e le Attività Culturali - è di ieri la notizia dell’intesa fra Bondi e Frattini per la promozione della cultura italiana all’estero (vedi aise del 2 luglio 2008 h.14.27) -, erano presenti il sottosegretario Vincenzo Scotti, il direttore generale Gherardo La Francesca, l’Ambasciatore Umberto Vattani, oggi a capo dell’Ice, ma 10 anni fa ideatore, nella sua veste di segretario generale della Farnesina, della Collezione "madre", Maurizio Calvesi, al quale da allora è stata affidata la curatela della Collezione stessa, e due dei tre critici d’arte che lo hanno accompagnato in questa nuova avventura di Experimenta, Lorenzo Canova e Marisa Vescovo. Con loro ha fatto parte del Comitato scientifico anche Marco Meneguzzo.
In sala anche il presidente dell’Assemblea Generale dell’Onu, Srgjan Kerim, in questi giorni a Roma, la cui presenza oggi alla Farnesina, è stato sottolineato da più parti, testimonia e dà forza alla volontà politica di operare in modo sempre più concreto nel solco della diplomazia culturale.
Lo ha chiarito subito il sottosegretario Scotti. "Una delle funzioni fondamentali del ministero degli Affari Esteri è quella di presentare nel mondo l’Italia, che, prima di ogni altra cosa, è cultura, arte, architettura, creatività". Anche per questo, ha ricordato Scotti, a dimostrazione di quanto la dimensione culturale si stia affermando come componente vitale e indispensabile della nostra politica estera, il ministro Frattini ha scelto di ricoprire personalmente la delega alla Cultura. Per lo stesso motivo è nata la Collezione d’Arte Contemporanea del ministero, che oggi "si arricchisce di un nuovo sguardo al futuro", per "cogliere le nuove ed emergenti generazioni di artisti italiani, che hanno bisogno di essere sostenute" nel panorama italiano ed ancor più in quello mondiale. Ecco perché, seguendo il solco tracciato con successo dall’esperienza espositiva della Collezione Farnesina, tutt’ora in circuitazione, anche Experimenta, ha annunciato il sottosegretario, "è destinata a viaggiare nel mondo" e a presentare, "attraverso la rete culturale del ministero degli Affari Esteri", la vivace produzione artistica italiana al pubblico e ai mercati internazionali.
Experimenta seguirà, in particolare, i grandi appuntamenti mondiali dedicati all’arte contemporanea che si terranno nei prossimi due anni ad Atene, Istanbul, Lione, Mosca, Pechino, Shanghai, Sydney e San Paolo. A renderlo noto un entusiasta Gherardo La Francesca, che ha presentato il nuovo "ambizioso progetto ideato solo quattro mesi fa e portato a compimento con entusiasmo e intenso lavoro" dalla sua direzione generale e dal comitato scientifico. A questo è stato affidato il compito di selezionare 82 artisti rappresentativi dell’intero Paese, con il duplice obiettivo, ha spiegato sempre La Francesca, da un lato di "diffondere la conoscenza dell’arte italiana contemporanea" e dall’altro di "promuovere e sostenere gli artisti che, mettendo a frutto tensioni creative e linguaggi espressivi anche molto diversi, concorrono a tracciare il quadro ricco e variegato della creatività italiana nell’ambito più attuale delle arti visive". Ciò che ne è scaturito, si legge nell’intervento dello stesso direttore generale all’interno del catalogo Gangemi che accompagna la nascita di Experimenta, è "un percorso culturale avventuroso e sorprendente, in cui la giustapposizione di punti di vista anche radicalmente differenti, di tecniche e di linguaggi talora simili talora lontani riesce a dipanare la trama di un racconto a più voci, offrendoci una rilettura trasversale della realtà tumultuosa in cui siamo immersi", che però sempre tiene presenti gli elementi della "feconda" tradizione artistica italiana.
È stato un "bel lavoro di squadra", ha aggiunto Gherardo La Francesca, a testimonianza del fatto che "anche una amministrazione pubblica può muoversi con efficienza". Un lavoro iniziato peraltro già all’interno della direzione generale, che ha inteso definire le nuove strategie di intervento della politica cultura italiana non solo "sfruttando l’effetto rete" degli Istituti Italiani di Cultura all’estero, avviando così un processo virtuoso d’economia di scala, ma anche aprendo con essi un dialogo fruttuoso. Proprio da lì, dalle Conferenze d’area e poi da quella generale tenutasi nel mese di novembre alla Farnesina, è emersa infatti la richiesta di puntare sulle nuove creatività. E così è nata Experimenta, mentre è allo studio l’istituzione di una borsa di studio per consentire ad artisti di maggior talento di fruire di un periodo di formazione all’estero.
Per la verità esiste già il Premio New York, istituito dalla stessa direzione generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale insieme alla Italian Academy for Advanced Studies della Columbia University, che offre un programma di borse di studio riservato a giovani artisti italiani emergenti. Le opere vincitrici di questo premio sono esposte nei corridoi del quarto piano della Farnesina, tra gli uffici della direzione generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale. E accanto ad essi hanno trovato ora spazio le opere della Collezione Experimenta.
Dalla stampa di Matteo Basilé, che tanto simile è a quella esposta al Palazzo delle Esposizioni per il soggetto, inquietante e rassicurante al tempo stesso, e per il suo richiamo all’iconografia classica ed al barocco; all’enorme fotografia di Bianco e Valente, di fronte alla quale entra in gioco quella dualità tra corpo e mente che spinge il visitatore all’interno del tunnel scuro in movimento per scovare il volto della sagoma in esso ritratto. Dalla "Vanitas white flag" di Nicola Bolla, ricoperta di cristalli swarovski, ennesimo simbolo di una società basata sull’effimero, così come pure lo è la Venere trash di Enrica Borghi, scultura-installazione realizzata con unghie finte che rovescia lo stereotipo della bellezza femminile; alla denuncia sociale dell’ormai nota Gea Casolaro, che qui presenta "Le due città della fantasia (quella che cade dall’alto e quella che vive da basso)".
Dall’olio su tela di Francesco Cervelli, che, in un monocromo fortemente suggestivo, racchiude il pensiero umano in un liquido quasi amniotico; alla ingegnosità stravagante e surreale di Fulvio Di Piazza ed ai paesaggi fantascientifici di Paolo Consorti; sino agli scorci di metropoli industriali di Marco Verrelli, Mauro Reggio e Andrea Di Marco. Ed ancora, l’energia fisica in movimento, gli atti di forza degli umanoidi di Stefania Fabrizi ne "La Risalita" e la "Fantasia al potere" dipinta da Daniele Galliano; dall’irridente Laboratorio Saccardi con "I fiori del mare" al King Kong di Federico Solmi, che distrugge un mondo popolato di fast food, sesso e gioco d’azzardo. Quello stesso richiamato da Francesco De Grandi nel suo "Mac Poor".
Meravigliosi ed inquietanti, all’unisono, il "Volto" inumano di Federico Lombardo, monito alla manipolazione biologica, e il collage di Andrea Mastrovito, che ritrae una scena di guerra sulla quale campeggia la scritta: "These are the pale deaths which men miscall their lives: so to live is to die". Sembra quasi una icona della guerra la "madre" di Stefania Pignatelli Aragona, una icona arabo-bizantina, lo sguardo rivolto verso l’alto, intorno al volto file di chiodi, quasi una corona di spine. L’ombra del conflitto torna in "Tre di tre" di Alessandro Scarabello, un flash in cui si incrociano individui appartenenti a culture apparentemente inconciliabili.
Vorremmo poter citare tutte le opere e i loro artisti, perché davvero ne vale la pena, ma lasciamo a chi vorrà visitare sabato prossimo la Collezione il gusto di scoprire le tante opere di Experimenta.
La "nuova creatura" della Farnesina, l’ha definita Maurizio Calvesi, nella quale convivono, senza prevalere l’una sull’altra, e si alimentano vicendevolmente tecniche nuove e tradizione, pittura e video-arte, offrendo al visitatore un "panorama rassicurante sui prossimi sviluppi dell’arte", che non vive più in "bellicosa ostilità" con il passato, come fu sino agli anni Ottanta del secolo scorso per le avanguardie, bensì lo recupera e rivisita, riproponendolo attraverso nuove forme e strumenti. La raccolta - che come la precedente si basa sullo strumento del comodato d’uso - "offre un repertorio d’eccellenza, nel quale scrutare alla ricerca di quei segnali che sicuramente l’arte, attraverso i suoi migliori esponenti, sta lanciando in questo tempo, nel perseguire una sua rinnovata ragion d’essere anche pratica e sociale, al di là di quella radicata e ineliminabile ragion d’essere che l’arte ha in se stessa", far parlare lo spirito. (raffaella aronica\aise)

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