lunedì 5 ottobre 2009

“I leave a part of my heart in Ukraine” - One personality in strengthening Ukrainian-Italian friendship

By Tetiana POLISHCHUK, The Day
Photo by Ruslan KANIUKA, The Day


“NICOLA FRANCO BALLONI (LEFT) HAS BEEN INVOLVED IN NUMEROUS EDUCATIONAL, ARTISTIC, AND CULTURAL PROJECTS. IVAN VAKARCHUK, UKRAINE’S MINISTER OF EDUCATION AND SCIENCE, AND PIETRO GIOVANNI DONNICI, ITALY’S AMBASSADOR TO UKRAINE, ARE IN THE CENTER”

Quotidiano "Den" ("Il Giorno" / "The Day), September 22, 2009
Many Ukrainians were saddened to learn that Nicola Franco Balloni, director of the Italian Institute of Culture in Ukraine, is finishing his activities in Kyiv. Balloni’s name is associated with numerous educational and artistic projects, as well as joint events involving prominent cultural figures and scholars. He has also contributed to the improvement of Ukraine–Italy relations. Some readers may remember that thanks to Balloni music fans in Ukraine got acquainted with Stradivari’s legendary violin, cinema buffs—with Sophia Loren, and those interested in history—with a copy of the Scrovegni Chapel in Padua. There have also been many other events that have left an indelible trace in Ukrainian souls.

Thanks to the Institute of Culture, which Balloni headed for several years, Italians learned more about Ukraine, in particular the truth about the 1932–1933 Holodomor. On the other end, in Ukraine, new translations of Italian writers appeared; exhibits and concerts of popular bands were held. Today the language of Alighieri Dante, Francesco Petrarch, and Giovanni Boccaccio is being taught in universities in Lviv, Odesa, Kyiv, and Mariupol. The entire list of significant events is very long indeed.

With his time in office about to expire, Balloni met with Ukrainian colleagues—university rectors from Odesa, Mariupol, and Kyiv. Ivan Vakarchuk, Ukraine’s Minister of Education and Science, was awarded the Star of Italian Glory order for his special merits in the development of Ukrainian–Italian cooperation in education and promotion of the Italian language. This highest reward from the Italian President was presented by Pietro Giovanni Donnici, Italy’s ambassador to Ukraine. In the evening the National Opera team had a surprise for their big Italian friend. They performed opera buffa L’elisir d’amore by Gaetano Donizetti. This was the last joint project of the Institute and the National Opera.

“We are greatly saddened that Mr. Balloni is leaving Ukraine. Thanks to him the best samples of Italian classics appeared on the playbill of our theater,” Petro Chupryna, general director of the National Opera, told The Day. “Today we have seven operas in our repertoire that were staged by Italian directors jointly with Ukrainian musicians and singers. Mario Corradi staged La Gioconda, Turandot, and Faust, Italo Nunziata—Manon Lescaut, Un Ballo in Maschera, Macbeth, and L’elisir d’amore. Let me also tell you that the premiere of Turandot in Kyiv was broadcast on the Italian TV, and the festivals Viva Verdi! and Italian Opera on Kyiv Stage increased the number of classical art fans in Ukraine.

“I hope that the seed that we have sown together on the artistic field will not dry up after Balloni leaves but will grow just as well. Hopefully, by the end of this theatrical season the dream to present Kyiv opera fans with La Cenerentola by Gioachino Rossini will come true. I do hope that in a few years Mr. Balloni will come back to Ukraine because people in Ukraine respect, love, appreciate, and wait to see him again.”

Academician Mykola Zhulynsky stressed that he had the honor to express gratitude to Balloni on behalf of the President of Ukraine for all his efforts to improve cultural cooperation between Italy and Ukraine. Moved to the depth of his heart, Balloni said in Ukrainian: “In L’elisir d’amore, the protagonist, Nemorino, says these words: ‘A tear rolled down my cheek…’ I am deeply moved. After I working in Kyiv for years, I learned more about Ukraine, came to love your culture, art, language, and people. I am leaving, but I leave a part of my heart in Ukraine. Good-bye!”

venerdì 28 agosto 2009

Meraviglie degli istituti all'estero, La Boralevi un addetto culturale?

di Stefano Ciavatta

Istituti di Cultura. Sbaglia il “Corriere”. Il direttore di Rolling Stone fu chiamato per L.A. col precedente governo Berlusconi. Troppa burocrazia: «4 anni per aprire un bar». Nessun veto da sinistra. Con due anni si lavora male. «Meglio quattro, con una manager come la Rummo».

Il Riformista, 28 agosto 2008
«Certo che rinunciai ma si tratta di un evento di sei anni fa! Parliamo addirittura del precedente governo Berlusconi. Al giornalista del Corriere bastava verificare su google...» racconta Carlo Antonelli, direttore del mensile Rolling Stones chiamato in causa in un articolo sulle nuove nomine negli Istituti Culturali italiani sparsi all'estero. «Venivo dalla Sugar e tramite un'amica mi chiesero il curriculum per la direzione dell'Istituto di Cultura di Los Angeles. Mi ero stufato di fare il discografico, ero da pochi mesi direttore di Rs, ma nessuno mi contattò direttamente. Ero un vero outsider, ci misi molti mesi a decidere, il rimborso era molto alto, 14mila euro, ma determinanti per la rinuncia furono motivi personali e familiari».

Cosa voleva dire fare il direttore dell'Istituto di Cultura a L.A.? «Andando lì mi resi conto della potenzialità inespressa, l’Istituto è in una zona fantastica ma è dotato di un budget limitato, con un mandato di soli due anni era difficile lavorare. A 38 anni forse era più un cul de sac». Si parla di una sua militanza a sinistra e di un divieto che la costrinse a rinunciare. «Di certo non avevo nessun piacere a essere un rappresentante di quel governo ma non ho neanche mai avuto contatti da militante con il mondo della sinistra. È comunque incredibile la persistenza di questa micronotizia, anni fa Repubblica ci costruì un teorema: Sugar, Caselli, Craxi, Berlusconi fino a me...un complesso gioco di pedine, ma è una follia dietrologica».

Chi andò poi a Los Angeles? «La valida signora Valenti, un funzionario. La chiara fama fu derubricata allora, non so oggi. Il fatto è che un lavoro di due anni, essendo la nomina legata alle sorti del governo, rischia sempre di essere un compito proibitivo. Ok se si tratta di un parcheggio di lusso, ma se ci vuole investire veramente il discorso cambia. Valenti ha fatto bene perchè conosce i gangli della burocrazia. Io ero l’outsider costretto a un corso accelerato di burocrazia complessa. Solo per aprire un bar ci volevano 4 anni». Ma per un direttore di Rs non era il massimo lavorare a L.A.? «Professionalmente mi sembrava di affrontare un terreno fumoso e complicato, con una burocrazia lenta e un ministero che parlava una lingua incomprensibile, e poi un eccessivo collegamento dell'Istituto con l’incredibile comunità italiana, un pubblico senescente che voleva gli sbandieratori di Pisa e la festa della pizza».

Per la sede di Parigi si parla della riconferma della manager Rummo ma anche dell'affiancamento di Antonellla Boralevi, scrittrice e conduttrice tv. «È un caso, forse un merito l’articolo ce l’ha. Quello di far capire le logiche che intercettai all’epoca. La Rummo è una manager culturale di ottimo livello, ma si trova a doversi scontrare con la cattiva concezione delle nomine di chiara fama, che dovrebbero essere come minimo quadriennali. Una logica che lascia a desiderare sulla effettiva volontà di investire e rendere produttivi questi istituti. Sono luoghi altamente burocratizzati dove un solo manager può battersi davvero, e il problema resta a monte, indipendentemente dalle vecchie logiche politiche di spartizione».

Da Parigi la direttrice Rosanna Rummo afferma che «quattro anni sarebbero un tempo giusto per lasciare un segno. I primi 6 sei mesi se ne vanno solo per organizzare i contatti. I budget sono molto limitati ma è tutto strettamente proporzionale a quanto la cultura viene sostenuta e finanziata in Italia. Non tutti gli istituti poi hanno lo stesso budget, ma tutti hanno vincoli burocratici enormi, amministrativi e giuridici. Non è una vacanza. Per esempio non riusciamo a fare pubblicità, molte spese per gli ospiti sono a carico nostro. Dobbiamo cercare contributi e sponsor in loco». Quindi largo ai manager? «Sanno muoversi con più facilità. Alle Scuderie del Quirinale ero come un Ad. Oggi devo lavorare in condizioni differenti. Sono situazioni complesse, molto più vincolanti per certi aspetti. L'Istituto di Villa Medici a Roma ha il triplo del nostro budget. La realtà francese in Italia è diversa. Sono anni che la cultura subisce la scure della riduzione dei finanziamenti».

Nessuna sovrapposizione con la Boralevi? Per il Corriere si parla di un dirottamento temporaneo all'Ambasciata per evitare contrasti. «Credo che verrà come esperto. Le norme delle ambasciate lo consentono». Intanto il Ministero degli Affari Esteri fa sapere che la voce sulla Boralevi non è priva di fondamento: «presto le ambasciate vedranno potenziale le figure degli addetti culturali», assicura una fonte, «nominati dalla stessa commissione che si occupa degli Istituti di Cultura, con un profilo orientato alla versatilità sui media, alla capacità di trovare sponsor e alla abilità nel gestire pubbliche relazioni».

giovedì 27 agosto 2009

Istituti di cultura, l’anno della svolta

Nomine Viale a New York, Boralevi verso Parigi. E Antonelli rinuncia a Los Angeles «perché di sinistra»
Nuove sedi in USA e Cina, cambio di direttori, un canale Rai per promuovere la lingua
di MARCO NESE

Corriere della Sera, 27 agosto 2009
Una rivoluzione sta per investire gli Istituti italiani di cultura. Alcune delle 89 sedi potrebbero chiudere. Per risparmiare. Ma anche perché la situazione geopolitica è cambiata. In Europa, ragionano al ministero degli Esteri, la cultura italiana già arriva di riflesso. E allora se bisogna sacrificare qualche ufficio, meglio tagliare nel Vecchio Continente. E puntare verso nuovi lidi.
Si sta riflettendo sull'opportunità di aprire nuove sedi sull'altra sponda del Mediterraneo per esempio in Libia. Ma anche negli Emirati Arabi, che stanno dedicando molte risorse alle iniziative culturali. Con grande attenzione si guarda alla Cina. A Pechino c'è già un Istituto italiano abbastanza efficiente diretto da Barbara Alighiero. Ma alla Farnesina ritengono che sarebbe forse necessario nominare un seconde dirigente, per ampliare l'offerta di opere in grado di testimoniare la civiltà italiana, soprattutto nel settore della lirica, che i cinesi accolgono sempre con grande piacere.
Nella scelta dei nuovi addetti culturali si terrà conto non solo della preparazione, ma anche delle loro capacità manageriali. Dovranno interloquire con le aziende private, promuovere i loro marchi e, attraverso le sponsorizzazioni, ricavarne risorse per le attività degli uffici che non potranno più far conto solo sui finanziamenti pubblici.
La prima sede alla quale il ministro degli Esteri Franco Frattini sta per nominare il nuove direttore è quella di New York. Renato Miracco compie a fine anno il periodo di quattro anni, improrogabile, e al suo posto andrà Riccardo Viale, torinese, presidente della Fondazion Rosselli e docente di sociologia alla Bicocca di Milano.
New York è una delle 10 sedi cosiddette «chiara fama», che vanno affidate a insigni professionisti. In un primo tempo sembrava che fosse destinato ad assumerne la responsabilità Alain Elkann. Ma poi la scelta è caduta su Viale. Miracco, il quale ha curato una bella mostra di Giorgio Morandi, ha svolto un lavoro che viene molto apprezzato alla Farnesina. E di conseguenza non si vuole rinunciare alla sua collaborazione. Per lui è allo studio un progetto nuovo, l'apertura di una seconda sede negli Stat Uniti, a Washington.
L'idea di due uffici culturali in America viene coltivata da qualche mese. La seconda sede era stata però immaginata sulla costa del Pacifico a Los Angeles, con l'intento di stabilire un collegamento con il cinema e lo spettacolo in generale. Al ministero degli Esteri credevano di aver trovato la persona giusta per quel tipo di lavoro. Avevano puntato su Carlo Antonelli, giovane, serio, grande esperto di musica e spettacolo, direttore dell'edizione italiana della rivista Rolling Stone. Il fatto che Antonelli militasse a sinistra non era stato considerato un ostacolo. Peccato, però, si rammaricano alla Farnesina, che a sinistra non hanno gradito che collaborasse con il centrodestra. E hanno convinto Antonelli a rinunciare.
Un'altra sede importante che viene tenuta d'occhio è quella di Parigi. La dirige Rosanna Rummo, che in passato ha curato le mostre alle Scuderie del Quirinale a Roma. A fine anno la Rummo, che può contare su ottimi appoggi politici, completa il suo biennio, ma dovrebbe ottenere la proroga per un altro biennio. Tuttavia, a Parigi approda già quella che sarà la sua sostituta, Antonella Boralevi, fiorentina, scrittrice e animatrice di talk show televisivi.
Per evitare contrasti con la Rummo, la Boralevi non lavorerà presso l'Istituto culturale, ma si installerà nella sede dell'Ambasciata. Alla Farnesina dicono che si farà le ossa in attesa che la Rummo le lasci la poltrona.
Risolto nel frattempo il caso Tel Aviv. L'Istituto della città israeliana è uno di quelli di «chiara fama». Lo dirigeva Simonetta Della Seta, molto gradita al governo di Gerusalemme. Il suo periodo di quattro anni (due bienni) è scaduto senza possibilità di rinnovo. Siccome anche alla Farnesina stava a cuore che la studiosa rimanesse a continuare il suo lavoro, si è ricorsi a un escamotage. L'Istituto di Tel Aviv è stato cancellato dall'elenco dei «chiara fama», ha assunto la forma di un normale ufficio culturale e Simonetta Della Seta resterà a promuovere la cultura italiana in Israele.
L'operazione presenta un altro vantaggio. La rinuncia a un istituto «chiara fama» offre la possibilità di attribuire la qualifica a un'altra sede. Ne beneficerà l'Istituto culturale di Bruxelles. A suo tempo lo dirigeva Maria Luisa Bianco, considerata, appunto, personaggio di «chiara fama». Ma all'epoca in cui il governo era presieduto da Massimo D'Alema si decise di declassare Bruxelles e valorizzare Città del Messico.
Non è ancora chiaro chi andrà a occupare la poltrona di Bruxelles che, da maggio 2010, tornerà a vantare una posizione di alto prestigio.
Uno dei compiti fondamentali che il ministro degli Esteri Franco Frattini intende affidare agli Istituti di cultura è quello della diffusione della lingua italiana. Un impegno nel quale si sta cercando di coinvolgere la Rai. L'alleanza Rai-Istituti di cultura viene promossa da Frattini e dal sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani. L'obiettivo è lanciare un canale internazionale che fornisca notizie e approfondimenti. Sull'esempio della Bbc britannica, ma anche di France tv e Deutsche Welle.

sabato 4 luglio 2009

Un paese senza niente

di Roberto Cotroneo

L'Unità, 29 giugno 2009
Un paese cupo. Da un po' di giorni i maggiori giornali italiani pubblicano foto di Berlusconi piuttosto corrucciate, e non c'è da stupirsi, l'aria dei suoi collaboratori è da: si salvi chi può. E la stampa inglese continua a dire che siamo agli ultimi giorni dell'impero, e che sicuramente Silvio si ritirerà. Cose tutte da dimostrare, e al momento piuttosto lunari. O a Londra sanno cose che ai giornalisti italiani non vengono dette, o forse sta accadendo qualcosa di peggio. Fuori dall'Italia nessuno ci capisce più nulla. E il nostro sta diventando un paese indecifrabile, dove avvengono cose che in paese normali di solito non accadono. E non si tratta soltanto del premier, delle escort, delle feste e delle inchieste. Tutto si è sfaldato. Tutto ha perso di valore.
Se anziché utilizzare degli indici economici per dire in che posizione mondiale siamo utilizzassimo degli altri indici, scopriremmo che siamo forse al duecentesimo posto. Per le nostre università, che quasi non compaiono nelle prime cento del mondo, per i nostri autori e i nostri libri, che nessuno traduce più, per i nostri film, che arrancano nei festival e sono brutti e mosci, per i nostri istituti di cultura all'estero, ridotti a niente, gestiti per buona parte da incompetenti, o da gente che vuole passarsi una vacanza in qualche capitale europea a spese del ministero degli Esteri. Per i nostri musei, tornati a una consuetudinaria inefficienza. Per i nostri giornali, e va detto anche questo, sempre più in caduta libera, sempre più in crisi di idee e e di lettori. E non perché siamo un paese che non legge, ma perché siamo un paese che non si fa leggere. Siamo duecentesimi al mondo, perché non sappiamo generare classe dirigente, duecentesimi al mondo perché non abbiamo formato giovani in grado di sostituirsi nei ruoli chiave. E non solo perché i vecchi impediscono il ricambio, ma perché siamo riusciti a fare un miracolo: le nostre giovani generazioni hanno coltivato in vitro i peggiori difetti delle vecchie, e sono già inservibili. Siamo cupi, abbiamo paura di dire la verità, pensiamo che un congresso di partito non si possa convocare se gli accordi non sono stati fatti prima. Fingiamo di vedere il nuovo dove il nuovo non c'è. E continuiamo a farci de male. Ma soprattutto siamo un paese incompentente, incompetente in tutto. Un paese di dilettanti allo sbaraglio. Guidati dal più gigantesco tra i dilettanti. Lui, quel premier che incarna quello che siamo diventati, con la complicità di tutti. E allora, di cosa possiamo lamentarci?


29 giugno 2009

domenica 5 aprile 2009

LA FARNESINA INSIEME MIUR E CRUI PER NUOVE "STRATEGIE A SOSTEGNO DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DEL SISTEMA UNIVERSITARIO ITALIANO"

ROMA\ aise\ 3 aprile 2009 - Si terrà oggi, 3 aprile, presso il ministero degli Affari Esteri, la conferenza "Strategie a sostegno dell’internazionalizzazione del sistema universitario italiano" per la definizione di strategie a sostegno di processi di internazionalizzazione delle Università.
La Farnesina, in coordinamento con il Miur e la Crui, ha indetto la conferenza interistituzionale per coinvolgere in una strategia sistemica e sostenibile le Università, il Consiglio Universitario Nazionale, il Ministero per lo Sviluppo Economico, l’Ice, l’Enit, Confindustria, le associazioni camerali, le Regioni ed i Comuni sedi di atenei.
L'incontro mira all’istituzione di un "Gruppo di Lavoro" congiunto Mae-Miur-Crui deputato all’internazionalizzazione del sistema universitario, con l’obiettivo di monitorare le attività internazionali degli atenei anche attraverso "una innovativa piattaforma interattiva", che verrà presentata nel corso della conferenza, strumento informatico a vantaggio delle Università per rendere accessibili accordi e progetti interuniversitari all’estero.
Inoltre, il Mae ed il Miur intendono sostenere, anche attraverso la rete diplomatico-consolare all’estero, le attività delle università, armonizzandole con le altre iniziative del Sistema Italia all’estero, in sinergia il sistema produttivo e gli enti locali.
In tale contesto verranno valorizzati e diffusi i modelli per l’attrazione di talenti stranieri in Italia, quali "Invest Your Talent in Italy" per il suo impatto sul sistema economico ed il progetto "One Dream, One City" del Comune di Milano, miranti a migliorare il ranking delle nostre Università a livello mondiale. Tutto ciò al fine di incoraggiare le iniziative promosse da enti locali e privati e accrescere la presenza di talenti stranieri, con innegabili vantaggi per le realtà territoriali del Paese anche in termini di indotto legato al settore del turismo. (aise)

LA FARNESINA INSIEME MIUR E CRUI PER NUOVE "STRATEGIE A SOSTEGNO DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DEL SISTEMA UNIVERSITARIO ITALIANO"

ROMA\ aise\ 3 aprile 2009 - Si terrà oggi, 3 aprile, presso il ministero degli Affari Esteri, la conferenza "Strategie a sostegno dell’internazionalizzazione del sistema universitario italiano" per la definizione di strategie a sostegno di processi di internazionalizzazione delle Università.
La Farnesina, in coordinamento con il Miur e la Crui, ha indetto la conferenza interistituzionale per coinvolgere in una strategia sistemica e sostenibile le Università, il Consiglio Universitario Nazionale, il Ministero per lo Sviluppo Economico, l’Ice, l’Enit, Confindustria, le associazioni camerali, le Regioni ed i Comuni sedi di atenei.
L'incontro mira all’istituzione di un "Gruppo di Lavoro" congiunto Mae-Miur-Crui deputato all’internazionalizzazione del sistema universitario, con l’obiettivo di monitorare le attività internazionali degli atenei anche attraverso "una innovativa piattaforma interattiva", che verrà presentata nel corso della conferenza, strumento informatico a vantaggio delle Università per rendere accessibili accordi e progetti interuniversitari all’estero.
Inoltre, il Mae ed il Miur intendono sostenere, anche attraverso la rete diplomatico-consolare all’estero, le attività delle università, armonizzandole con le altre iniziative del Sistema Italia all’estero, in sinergia il sistema produttivo e gli enti locali.
In tale contesto verranno valorizzati e diffusi i modelli per l’attrazione di talenti stranieri in Italia, quali "Invest Your Talent in Italy" per il suo impatto sul sistema economico ed il progetto "One Dream, One City" del Comune di Milano, miranti a migliorare il ranking delle nostre Università a livello mondiale. Tutto ciò al fine di incoraggiare le iniziative promosse da enti locali e privati e accrescere la presenza di talenti stranieri, con innegabili vantaggi per le realtà territoriali del Paese anche in termini di indotto legato al settore del turismo. (aise)

giovedì 2 aprile 2009

"I SEGRETI DI ROMA. STORIE, LUOGHI E PERSONAGGI DI UNA CAPITALE": CORRADO AUGIAS PRESENTA IL SUO LIBRO A MONACO DI BAVIERA

MONACO\ aise\ 1 aprile 2009 - Chi meglio del grande autore Corrado Augias potrebbe raccontare la storia della sua città natale? Così nasce "I segreti di Roma. Storie, luoghi e personaggi di una capitale", pubblicato nel 2005 da Mondadori ed ora tradotto e publicato anche in Germania dalla casa editrice Osburg Verlag, con la traduzione di Sabine Heymann, giornalista e traduttrice specializzata per il settore Italia, che dal 2001 dirige il Centro Mediatico e Interattivo dell’Università di Gießen.
Sarà lo stesso Augias a presentare il suo libro ai lettori tedeschi nel corso della serata letteraria, che si tiene questa sera, 2 aprile, alle ore 19.30, presso la Seidlvilla, Mühsam-Saal, a Monaco di Baviera.
L'evento, organizzato dal locale Istituto Italiano di Cultura, in collaborazione con Osburg Verlag, ItalLibri e Istituto Italiano di Cultura di Berlino, sarà aperto dal saluto del direttore dell’Istituto di Monaco, Giovanna Gruber, e sarà poi moderato da Anna Zanco Prestel. l'incontro, che si svolge in lingua italiana e tedesca, vedrà l'attrice Dunja Bengsch leggere alcuni brani tratti dall'edizione in tedesco del libro.
Ne "I segreti di Roma" Augias propone una serie di ritratti di Roma per molti versi inediti o inaspettati, un libro che può essere letto come un vademecum per conoscere la città, come una della molte guide che ne illustrano i tanti angoli suggestivi o straordinari. Tuttavia il taglio che Corrado Augias dà alla narrazione lo rende diverso da una guida.
"I segreti di Roma", infatti, non è tanto una rivisitazione di luoghi indimenticabili quanto un'insospettabile antologia di storie, una galleria di personaggi e di vicende. Anzi, si potrebbe dire che i luoghi e i monumenti passati in rassegna sono chiamati a evocare gli avvenimenti che li hanno resi celebri e i personaggi che li hanno animati. È come se le pietre e gli oggetti stessi parlassero, in uno snodarsi ininterrotto di ricordi: dal mito delle origini della città, alla gloria intrisa di sangue del Rinascimento; dalle atmosfere cupe e violente dell'epoca medievale al rigore razionalista espresso nelle architetture dell'Eur, voluto dal fascismo per il suo ventennale.Davanti agli occhi del lettore scorrono la Roma protocristiana, la Roma dei cento artisti, la Roma delle cortigiane. Questa cavalcata nei secoli si chiude idealmente con le "illusioni" di Cinecittà, nata come opera di "regime" e diventata una delle più grandi fabbriche di favole al mondo, favole che hanno fatto di Roma un fenomeno di costume internazionale e un mito dei nostri giorni. (aise)

DA FATTORI AL FUTURISMO: "ASPETTI DELL’ITALIA CHE CAMBIA" IN MOSTRA ALL'ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI BELGRADO

BELGRADO\ aise\ 1 aprile 2009 - Si inaugura domani, 2 aprile, presso Palazzo Italia, sede dell'Istituto Italiano di Cultura di Belgrado, la mostra "Aspetti dell’Italia che cambia. Grafiche e olii dalla collezione Flaminio Farnesi", che, come spiega il direttore dell'Istituto, Alessandra Bertini Malgarini, "rende omaggio a Giovanni Fattori, del quale si sono appena concluse in Italia le celebrazioni per il centenario della morte, e apre in Serbia le manifestazioni per l'anno del centenario del manifesto di fondazione del Futurismo che si stanno svolgendo in tutta Europa".
"Dopo aver dedicato ampio spazio all'arte contemporanea", dunque, "l'Istituto di Cultura fa un salto indietro nel tempo e, prendendo spunto dal centenario della morte di Giovanni Fattori e dal centesimo anniversario della pubblicazione del Manifesto Futurista, presenta al pubblico serbo due movimenti artistici che hanno segnato alcuni tra i momenti più significativi della storia italiana: la nascita della Nazione e l'avvento del Novecento", chiarisce l'Ambasciatore d’Italia a Belgrado, Alessandro Merola.
Curata da Alessandro Tosi dell'Università di Pisa, la mostra sarà aperta al pubblico sino al 4 maggio. E proprio Tosi spiega che "l'accostamento a prima vista ardito, persino ossimorico tra le quiete immagini di uomini e animali fissate nelle incisioni di Giovanni Fattori (1825-1908) e i vortici di macchine e cose schizzate nei fogli di due generazioni di pittori futuristi, offerto dalla selezione di opere della splendida collezione di Flaminio Farnesi, vuole in realtà invitare ad alcune riflessioni su una storia che scorre con significative tangenze".
"È sufficiente evocare la certezza di date e celebrazioni per avere una prima traccia in grado di suggerire, all'insegna della modernità, sottili connessioni: quella della morte del grande pittore livornese, il 30 agosto 1908, ricordata nell'anno appena trascorso con importanti mostre in tutta Italia, e quella della pubblicazione a Parigi, sul quotidiano Le Figaro, del Manifesto futurista di Filippo Tommaso Marinetti il 20 febbraio 1909, per il cui centenario si vanno organizzando festeggiamenti su scala internazionale", prosegue. "Del resto, proprio tra gli anni '80 del XIX secolo - e del 1884 sono i 20 Ricordi dal vero, la preziosa serie di litografie che documenta quei temi militari che daranno corpo al presunto Fattori "battaglista" - e il momento dell'esplosione futurista nel Novecento appena scoccato, l'Italia e gli italiani sono chiamati ad entrare nella modernità attraverso un non facile processo di identità e consapevolezza nazionale che prende avvio dal Risorgimento".
"Acquista un senso preciso, allora, il Fattori impegnato nelle vicende della "macchia", ovvero nelle ansie di rinnovamento che scuotono la cultura figurativa ottocentesca all'insegna di slanci antiaccademici e sentimenti di appartenenza, lasciando una fonte imprescindibile per le esperienze delle avanguardie novecentesche. Da quella stagione", continua Tosi, "Fattori parte per raggiungere esiti di sorprendente modernità soprattutto nelle acqueforti della fase più tarda, dove riesce a dar corpo e sostanza, con straordinarie intuizioni formali, ad una poetica destinata a segnare in profondità l'immaginario contemporaneo - e quanto se ne ricorderà il cinema, a partire da Luchino Visconti!".
"Al Novecento, Fattori parla non solo di uomini, animali e paesaggi di una civiltà contadina ancora fondante, nei suoi valori etici, la società italiana, ma anche di una ricerca in grado di precorrere, nelle pause e nelle accelerazioni, nelle sintesi e nelle infinite modulazioni del segno, più urgenti e urlate sperimentazioni. Agli antieroi fattoriani dispersi su inesistenti campi di battaglia, ai carri di buoi che lentamente attraversano gli assolati paesaggi maremmani, alla rassegnata e nobilissima solitudine di contadini e animali, il futurismo risponde con i nuovi temi e i nuovi miti della metropoli, della velocità, della guerra, della simultaneità. Non solo con i protagonisti della prima generazione (Primo Conti, Gino Severini, Mario Sironi, ma soprattutto Ardengo Soffici che di Fattori sarà attento lettore), ma anche con il meno noto, ma non meno interessante, secondo futurismo degli anni '30, di cui le opere di autori come Tazio Alcedi, Pietro Ardigò, Decio Cartesio, Mino Marmilla o Uberto Bonetti (notevoli le sue divertite reinvenzioni della monumentalità di Pisa) costituiscono documenti inediti e preziosi. E mentre scorrono sullo sfondo le tante anime di un'Italia che cambia", conclude Tosi, "si svelano ai nostri occhi le risposte dell'arte ai tanti volti della modernità".
Da un lato, dunque, la campagna toscana e la fatica del lavoro, la vita militare, le grandi manovre e la quotidianità degli accampamenti, i personaggi per lo più persone umili, contadini o operai, spesso rappresentati con animali, perché entrambi sono accomunati dalla fatica e dal sudore, dalla miseria e dalla fame, sono i principali protagonisti del mondo poetico e artistico di Giovanni Fattori (Livorno 1825 - Firenze 1908), pittore della macchia e artefice di un profondo rinnovamento della ritrattistica nell'arte moderna italiana. Dall'altro la civiltà industriale, la modernità delle macchine, la velocità, il dinamismo, il movimento, la metropoli, l'individuo e la guerra, il disprezzo per la tradizione e l'accademismo sono i nuovi valori artistici del Futurismo e di una concezione vitalistica dell'esistenza che congiunge arte e vita, una vita dai ritmi forsennati e decisi.
Fattori e il Futurismo rappresentano allora due veri punti di svolta, che l'arte ha anticipato e interpretato, come la mostra di Belgrado si propone di sottolineare. Una mostra che non sarebbe stata possibile senza la disponibilità di Flaminio Farnesi, che ha messo a disposizione dell'Istituto Italoiano di Cultura le opere della sua splendida collezione, permettendo di presentare al pubblico serbo una parte così importante della nostra storia dell'arte. (aise)

sabato 14 marzo 2009

"NUOVA GRAMMATICA FINLANDESE": DIEGO MARANI PRESENTA A LUBIANA LA VERSIONE SLOVENA DEL SUO LIBRO

LUBIANA\ aise\ 13 marzo 2008 - Si terrà domani, venerdì 13 marzo, alle ore 19.00, presso la Cankarjev dom di Lubiana, una serata letteraria in compagnia di Diego Marani che presenterà il libro "Nuova grammatica finlandese", tradotto in sloveno.
L'evento rientra nel ciclo "Identità letterarie d’Europa" organizzato dall'Istituto Italiano di Cultura in Slovenia per presentare, tramite il dialogo tra l’autore e uno dei riconosciuti comparativisti sloveni (Boris A. Novak, Tomo Virk, Urška P. Cerne), la letteratura delle nazioni europee. Sono di volta in volta esplorate le diversità delle letterature europee, delle singole identità nazionali e del panorama letterario. In questo contesto si pone anche la questione di quale sia il ruolo e il posto della letteratura slovena nell’ambito europeo. Lo spunto per ogni serata viene da una delle recenti traduzioni, facendo del ciclo un vivo complemento del progetto Euroman della casa editrice Modrijan.
In questo caso sarà la volta di Diego Marani, nato a Tresigallo vicino a Ferrara nel 1959. Marani lavora come traduttore e interprete presso il Consiglio dei Ministri dell'Unione Europea. Nel 1994 ha fatto il suo debutto letterario con il libro "Caprice des Dieux", ma fama e apprezzamento in Europa gli vengono dalla pubblicazione in Francia della collezione di storie "Las adventuras des inspector Cabillot", scritta in una lingua artificiale di sua invenzione, l'Europanto. Secondo lui lo possono capire tutti coloro che conoscono almeno un po’ il francese o l’inglese e con questo ha agitato gli esperantisti.
Nel panorama della letteratura italiana, lo scrittore Diego Marani è sicuramente un caso unico, per l’attenzione verso la tematica del rapporto tra la lingua e l’identità, e anche per l’aspetto europeo del suo miglior romanzo "Nova finska slovnica" (Nuova grammatica finlandese) del 2000. Per esso ha ricevuto il prestigioso Premio Grinzane Cavour e anche i Premi Ostia Mare e Giuseppe Dessi.
Altre sue pubblicazioni sono "L'ultimo dei Vostiachi" (2002), "L'interprete" (2004) e "Il compagno di scuola" (2005). Nel 2003 ha pubblicato il saggio "A Trieste con Svevo" e il suo ultimo lavoro è "La bicicletta incantata", uscito nel 2007 con il film su cd dal titolo "Tresigallo", dove il marmo è zucchero che parla naturalmente del paese natale dello scrittore. (aise)

lunedì 9 marzo 2009

ARTE&CULTURA/FARNESINA: PROSEGUONO CELEBRAZIONI CENTENARIO FUTURISMO

(ASCA) - Roma, 27 feb - Proseguono le manifestazioni culturali in occasione del Centenario della pubblicazione del Manifesto Futurista, presentato da Filippo Tommaso Marinetti il 20 febbraio 1909.

Dal 20 marzo al 3 maggio, il Vigeland-Museet di Oslo ospitera' la prima tappa della mostra ''Carte Futuriste'', curata da Davide Sandrini e Maurizio Scudiero e dedicata alla grafica futurista, che, rispondendo prontamente alle teorizzazioni marinettiane, ha saputo creare una nuova sensibilita' compositiva e un nuovo senso della visione, dominato dalla sovversione delle norme tradizionali in nome delle creativita'.

La mostra ha una particolare rilevanza per la capitale norvegese, spiega in un'intervista all'Asca per la newsletter ''Vetrina Italiana'' il direttore dell'IIC di Oslo Sergio Scapin, dal momento che Ivo Pannaggi, uno degli esponenti della corrente artistica, ''ha visstuto a lungo in Norvegia (dal 1949 al 1960 - ndr) e i suoi figli vi risiedono tuttora''.

Il linguaggio prescelto da Marinetti e fatto proprio dalla sua cerchia di giovani artisti e' quello pubblicitario, di forti tinte, sintesi delle forme e contrasti cromatici, che esprimono modernita' e vitalita' e vogliono catturare lo sguardo e l'immaginazione di un pubblico quanto piu' vasto possibile, cercato al di fuori dei musei e delle gallerie.

Promossa dal Ministero degli Affari Esteri, e organizzata dall'Istituto Italiano di Cultura, l'esposizione, per la quale si prevede la circuitazione in Europa nord-orientale (Bratislava, Monaco, Varsavia, Amburgo), offre con le sue 15 opere grafiche una panoramica completa degli autori che meglio hanno rappresentato l'avanguardia futurista: accanto a Balla si trovano disegni di Prampolini, Depero, Sironi e ancora Russolo, Severini, Carra' pre-metafisico e Boccioni.

L'Istituto Italiano di Cultura di Lubiana organizza il 3 marzo una conferenza dal titolo ''Futurismo e musica'', tenuta dal dottor Stefano Bianchi, curatore del Civico Museo Teatrale ''Carlo Schmidl'' di Trieste, responsabile della sezione Musicologia del ''Circolo della Cultura e delle Arti'' della stessa citta' e autore, per la LIM (Libreria Musicale Italiana) di Lucca, del volume ''La musica futurista. Ricerche e documenti''. Alla conferenza seguira' il concerto, con musiche di Mix, Kogoj, Balilla-Pratella e Casavola, del pianista Federico Consoli, docente di pianoforte presso l'Accademia di musica e canto corale di Trieste, nonche' artista affermato che vanta collaborazioni prestigiose, con solisti del calibro di Pavel Vernikov e Roberto Fabbriciani, e concerti in Italia, Austria, Slovenia, Croazia, Ungheria, Grecia, Turchia, Francia e Giappone.

A Berlino, Il museo Martin-Gropius-Bau ospitera' il 19 marzo la conferenza di Philippe Daverio ''L'estetica futurista'', un viaggio in compagnia del famoso e brillante storico dell'arte alla scoperta dei segreti e delle ragioni di un fenomeno culturale che sconvolse etica ed estetica degli inizi del XX secolo.

Presso l'Istituto di Cultura di Melbourne il 20 marzo e, successivamente, in quello di Sydney il 24 il celebre compositore e musicologo italiano Luciano Chessa, esperto di musica sperimentale del XX secolo e in particolare dell'Hip Pop italiano, terra' la conferenza ''Il suono del Futurismo'', in cui, oltre a presentare una lettura della poesia sonora futurista, parlera' anche di Luigi Russolo, il pittore che contribui' allo sviluppo del Futurismo con originali opere musicali e recitera' alcuni passi tratti da ''L'Arte dei Rumori'', mostrando alcuni modelli degli strumenti del maestro e sottolineando l'influenza di Leonardo da Vinci nei suoi progetti di costruzione.

Il 22 marzo, l'artista tedesco Rochus Aust (vincitore di importanti premi internazionali come trombettista, compositore ed artista visuale) e il suo ensemble, Re-Load Futura, propongono presso l'IIC di Giacarta ''Food Turismo'', un concerto visivo che ripropone lo spirito della cucina futurista, teorizzato nel ''Manifesto della cucina futurista'' del 1931, un'aperta critica alla societa' dei fast-food e alla cosiddetta ''globalizzazione del palato''.

Quello servito, sara' un pranzo solo immaginario, fatto di portate musicali e giochi di luce, dove lo ''stuzzica-palato'' diventera' ''stuzzica-udito'': tra un antipasto di ''cozze intuitive'', suonate da un trombettista abituato al mare, e un piatto di ''pollofiat'', servito secondo la ricetta originale del libro della cucina futurista, i commensali-spettatori potranno godere di un pasto fatto di musica e videoproiezioni fino al dessert, composto da artisti e musicisti che si offrono sui tavoli sparecchiati, mangiando se stessi con coltello e forchetta.
mlp/sam/alf

FARNESINA: IIC OSLO APRE SPORTELLO ON-LINE PER NORVEGESI IN ITALIA

(ASCA) - Roma, 27 feb 2009 - Un sportello on-line nel quale i norvegesi che intendono recarsi in Italia ed entrare in contatto con la realta' del nostro Paese possono trovare tutte le informazioni utili. E' solo un esempio di come l'Istituto Italiano di Cultura di Oslo sfrutta le nuove tecnologie per migliore la sua azione di promozione della cultura italiana nel Paese scandinavo. ''Il progetto piu' importante che abbiamo in cantiere - afferma in un'intervista all'Asca per la newsletter ''Vetrina italiana'' il direttore dell'IIC di Oslo, Sergio Scapin - e' uno sportello nel quale metteremo dentro tutte le informazioni utili ai norvegesi che vengono in Italia e cercano di mettersi in contatto con la nostra realta'''. ''Il vantaggio di iniziative del genere - spiega Scapin - e' che c'e' una comunicazione a doppio senso: da un lato istituzionale, mentre dall'altro e' possibile fare domande e commenti''. Secondo il direttore dell'IIC della capitale norvegese, ''se si pensa a questo tipo di comunicazione diretta credo che l'Istituto sia all'avanguardia e vada nella direzione indicata'' dal Direttore Generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale, Gherardo La Francesca, su un maggiore impiego delle nuove tecnologie. Il lancio di questo sportello telematico, assicura Scapin, ''avverra' nel giro di un mese''. Ma l'utilizzo di nuove tecnologie da parte dell'IIC di Oslo non si ferma qui. Scapin spiega che sul sito dell'Istituto (www.iicoslo.com) e' gia' attiva una sezione ''Comunicazioni'', in cui si puo' trovare ''tutto quello che a che vedere con l'Italia e che succede in Norvegia''. C'e' poi un bollettino dove si possono consultare le informazioni sui bandi di concorso e sui premi internazionali.Il sito ospita infine una rassegna stampa sulle attivita' dell'Istituto. Scapin sottolinea che ''per razionalizzare i costi di gestione, stiamo contattando il pubblico attraverso e-mail'', aggiungendo che ''il programma degli eventi viene pubblicato sia in formato cartaceo che elettronico, ma progressivamente il primo verra' eliminato''. Per migliorare la sua azione, l'IIC di Oslo si sta inoltre ''adoperando per individuare le istituzioni e gli enti norvegesi con cui collaborare in maniera propositiva per la realizzazione di iniziative culturali all'interno dell'Istituto ma anche al suo esterno, rendendole piu' fruibili e visibili''. Sono davvero numerosi gli eventi che l'Istituto organizzera' tra marzo e maggio, a cominciare dal concerto italo-norvegese ''Urban Jazz'' con il sassofonista italiano Emanuele Cisi e i suoi amici norvegesi Freddy Hoel Nilsen, Jan Olav Renvag e Lars Erik Norum, in programma il 4 marzo.Tra l'11 al 17 marzo ci sara' poi la proiezione di quattro film del regista Paolo Sorrentino: ''Il Divo'', ''L'amico di famiglia'', ''Le conseguenze dell'amore'' e ''L'uomo in piu'''. Tra il 26 marzo al 28 maggio infine, sono in programma tre conferenze e una mostra dal titolo ''Unplugged Italy'' in cui verranno messe a confronto le architetture contemporanee italiana e norvegese.

MASTER UNIVERSITARIO DI I LIVELLO IN DIDATTICA DELLA LINGUA E DELLA LETTERATURA ITALIANA

www.masterdidattica.it

Rilasciato dalle Università per Stranieri di Perugia e di Siena

Erogato per via telematica dal Consorzio interuniversitario ICoN Italian Culture
on the Net


Riservato a cittadini stranieri e italiani residenti all’estero

Il Master è finalizzato a fornire competenze teoriche e operative nell’ambito dell’insegnamento della lingua e della letteratura italiana a discenti stranieri, in particolare in relazione alla capacità di analizzare testi di varie tipologie, compresi quelli letterari contemporanei.

TIPOLOGIA DEL MASTER E DURATA

Master universitario di I livello, con erogazione blended. Il relativo Diploma viene rilasciato congiuntamente dalle Università per Stranieri di Perugia e di Siena.
L’erogazione on-line (con tutorato) si svolge attraverso un portale appositamente creato dal Consorzio ICoN (www.masterdidattica.it), con materiali didattici realizzati da docenti ed esperti concordati con il Consiglio Scientifico Didattico del Consorzio, e in particolare con i rappresentanti delle Università per Stranieri di Perugia e di Siena. Le settimane in presenza sono organizzate dalle Università per Stranieri di Perugia e di Siena ad anni alterni. La segreteria didattica on-line è a cura del Consorzio interuniversitario ICoN, mentre il rilascio dei Diplomi è curato dall’Università per Stranieri a cui afferisce il Direttore (o Presidente), che mantiene l’incarico per un anno. La durata del Master è annuale, con durata estendibile a 16 mesi.

REQUISITI DI ACCESSO – MODALITÀ DI SELEZIONE

Per accedere al Master è necessario essere in possesso di una laurea italiana o straniera, corrispondente ad almeno 180 CFU e attinente agli ambiti del Master (classe delle lauree in lettere o in lingue o equivalenti). Casi speciali di diplomi universitari potranno essere valutati da un’apposita commissione.
L’ammissione potrebbe essere sub condicione nel caso di particolari carenze da colmare prima dell’iscrizione al Master, secondo le indicazioni del CUN sui nuovi ordinamenti. È possibile chiedere al Consiglio scientifico del Master il riconoscimento parziale di CFU per esperienze formative già acquisite (max. 18 CFU). La selezione avverrà per titoli, che dovranno essere poi certificati secondo le norme in vigore per tutti gli iscritti ai Corsi erogati dal Consorzio ICoN. La Commissione giudicatrice sarà composta da membri del Consiglio del Master ed eventualmente da esperti segnalati dal Consiglio Scientifico Didattico di ICoN.
Ai candidati con conoscenza della lingua italiana come L2 è richiesta una certificazione almeno di livello C1, rilasciata da una delle università italiane accreditate.
Nel caso di mancato raggiungimento del numero massimo di iscritti, è possibile ammettere alla sola parte di didattica on-line del Master ulteriori iscritti, sempre comunque fino a un numero massimo di 30 per percorso. La partecipazione potrà consentire di ricevere un attestato di frequenza e, a discrezione del Consiglio scientifico del Master, e comunque previo superamento di una prova d’esame specifica, il riconoscimento dei CFU della sola parte svolta.

PROGETTO DIDATTICO GENERALE

Discipline: Didattica delle lingue moderne, Didattica dell’italiano, Linguistica italiana, Sociolinguistica dell’italiano, Glottodidattica, Linguistica acquisizionale, Letteratura italiana, Letteratura italiana contemporanea, Linguistica educativa, Semiotica. Gli argomenti didattici saranno concordati tra le Università per Stranieri di Perugia e Siena e il Consiglio Scientifico Didattico del Consorzio interuniversitario ICoN, e verranno suddivisi in gruppi omogenei di lezioni (nuclei tematici) per ottimizzare la modalità di apprendimento in e-learning.
Il tirocinio o stage è previsto per una durata massima di 150 h. Attività di insegnamento o affini già sostenute possono essere valutate come sostitutive, a discrezione del Consiglio scientifico del Master e sulla base di una relazione da concordare.
Le lezioni del corso in presenza saranno curate da docenti delle Università per stranieri.
La prova finale consisterà nell’esposizione di un progetto didattico, con obiettivi concordati con un docente di riferimento e un tutore.

PIANO DIDATTICO

Il Master si articola in un’attività di tutorato/autoapprendimento in elearning, uno stage o tirocinio, un’attività in presenza di almeno due settimane, una prova finale per un totale di 60 CFU equivalenti a 1500 ore, così distribuite:

Attività di tutorato/
autapprendimento in elearning CFU 36 (900 h)

Tirocinio o stage CFU 06 (150 h)

Corso in presenza CFU 12 (300 h)

Prova finale CFU 06 (150 h)

TOTALE CFU 60 (1500 h)

PER ULTERIORI INFORMAZIONI:

master@mastericon.it

www.masterdidattica.it

venerdì 6 marzo 2009

OMAGGIO A VITTORIO DE SETA ALL'ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI STOCCOLMA

STOCCOLMA\ aise\ 3 marzo 2009- Si è aperta ieri, lunedì 2 marzo, e proseguirà sino a sabato 7 la retrospettiva in Omaggio a Vittorio De Seta, organizzata dall'Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma, insieme a Cinemateket, Tempo Dokumentärfestival e Filmoteca Regionale Siciliana in collaborazione con la Fondazione C.M. Lerici, nell'ambito del programma educativo 2009.
Le proiezioni avranno luogo in tre diverse sedi: Filmhuset (Borgvägen 1), IIC (Gärdesgatan 14) e cinema Victoria (Götgatan 67).
Vittorio De Seta (1923) è autore di alcuni fra i più celebri capolavori del documentario del XX secolo. I dieci film girati in Calabria, Sicilia e Sardegna fra 1955 e 1959, dedicati alla rappresentazione delle due condizioni di vita di pescatori, minatori e braccianti meridionali, si segnalano nella storia del documentario per l’uso del colore, l’adozione del formato cinemascope e l’assenza del commento fuori campo. Il suo primo lungometraggio, Banditi ad Orgosolo, ottiene il premio Opera prima al Festival di Venezia del 1961. Fra i suoi numerosi altri film, va ricordato, in particolare, Diario di un maestro (1973), storia di un giovane maestro in una scuola elementare in un sobborgo popolare di Roma. Nel 2006, gira Lettere dal Sahara, viaggio attraverso l’Italia di un giovane senegalese emigrato.
Salvo Cuccia conduce un lavoro di ricerca tra videoarte, fiction e nuove forme del documentario. Ha realizzato circa settanta lavori tra cui Weltanschauung (2006), Détour De Seta (2005) presentato da Martin Scorsese al Tribeca Film Festival e al Full Frame Documentary Film Festival 2005, vincitore del Genova Film Festival 2005. Ha vinto il 2° premio Spazio Italia al Torino film Festival 1995 con il corto Un sogno di lumaca. È stato aiuto regista di Raùl Ruiz. (aise)

lunedì 23 febbraio 2009

"Disperatamente (e in ritardo cane)" arriva a San Francisco

Italians di Beppe Severgnini, 23 febbraio 2009

Caro Beppe, qui nella bay area tutto Ok. La stagione delle piogge e' arrivata in ritardo (avevamo appena tirato fuori le bici!!!) e si sta tappati in casa. La California e' sempre piu' in deficit - non si sa come ne' perche' - ma tanto qui sono tutti ricchi lo stesso, tranne noi emigranti, e quindi si fa finta di niente. Sto scrivendo 2 nuovi album, uno con le parole e uno senza, e ho anche ripreso a dipingere - c'e' una piccola galleria sul mio Facebook, per chi e' curioso. Tanto per non farci mancare niente, il 24 Febbraio presentero' il mio romanzo "Disperatamente (e in ritardo cane)" a San Francisco, ad una platea di Italians e non, li' all'Istituto Di Cultura dove siamo venuti a sentire te. Il mio relatore sara' Pier Forlani - music producer e manager, ci saranno due attori americani - lui e lei- che insceneranno in inglese alcuni passi del libro. Quattro chiacchiere (letteralmente, e' martedi' grasso e ne passeranno dei vassoi in giro) un bicier de vin, e poi suonero' un set dal vivo in trio, tanto per ricordare al pubblico che ho un secondo lavoro. Ci mancherai, il tuo umorismo avrebbe completato degnamente la serata. Ma in Aprile saro' in terra natia in tour, e se puoi sarai mio gradito ospite alla Salumeria. Dalla Bay Area e' tutto per ora. Un abbraccio a te e un saluto a tutti gli Italians. Sergio Caputo

Sergio Caputo, sergio@sergiocaputo.com
Ave Sergio!, che piacere sentirti. Letto il tuo "Disperatamente (e in ritardo cane)" tra un viaggio e l'altro, mi è piaciuto (vagamente autobiografico, o sbaglio?). Gli Italians della Bay Area non mancheranno di venire a salutarti domani, sono certo. Grazie ancora per avermi concesso "Italiani Mambo" come colonna sonora per la video-presentazione del mio libro (http://www.beppesevergnini.com/video_usa2008_3.php). A presto, spero. SF mi manca già, accidenti.

mercoledì 28 gennaio 2009

1959-2009: 50 anni di cultura italiana in Norvegia con la Società Dante

News ITALIA PRESS, 26 gennaio 2009
Bergen - La scorsa settimana la Società Dante Alighieri ha festeggiato nel suo comitato di Bergen i 50 anni di attività.
Alle celebrazioni hanno partecipato oltre all'ambasciatore d'Italia ad Oslo, Rosa Anna Coniglio Papalia, il Vice console Onorario d'Italia a Bergen Eric Nordgreen, il Direttore dell'Istituto Italiano di Cultura di Oslo, Sergio Scapin, anche la presidenza centrale della Dante Alighieri ed Segretario Generale Alessandro Masi.
«Il norvegese è attratto dall'Italia soprattutto per la bellezza della lingua e per il prestigio culturale - spiega Lise Sunnana, dal 2003 Presidente del Comitato di Bergen della Società Dante Alighieri,- in particolare dell'arte e dell'architettura. Infatti è molto alta la percentuale di viaggi tematici nel Belpaese alla scoperta delle sue ricchezze paesaggistico-artistiche».
Sempre il Presidente Sunnana aggiunge anche come i festeggiamenti per questo anniversario siano importanti e costituiscano un evento straordinario. "I festeggiamenti per questo incredibile traguardo raggiunto - continua il presidente Sunnana - costituiscano un evento straordinario, al punto che nell'ultima assemblea organizzativa svolta con gli altri Comitati norvegesi non si siano affrontati altri argomenti programmatici per il 2009".
Il comitato della Dante Alighieri si è costituito nel 1959 a Bergen sotto la Presidenza del Viceconsole J. R. Mack.
Subito dai primi anni sessanta il comitato inizia con le prime attività culturali tutte incentrate su Dante, il sommo poeta e sul premio nobel Quasimodo.
Nel 1962 viene inaugurata la nuova sede della "Dante" presso il Centro Culturale Italiano. In quegli anni, la Sede Centrale dona al Comitato un cospicuo numero di volumi per la costituzione di una biblioteca italiana e concede varie borse di studio per gli studenti più meritevoli. Nel 1978 viene eletta Presidente la Sig.ra Ann Magrit Savold, che nel 1983 è premiata dalla Sede Centrale con il diploma di benemerenza per la sua opera di intensa italianità. Nel 1984 si festeggia il 25° anniversario del Comitato, in quel periodo presieduto dal prof. Kolbjorn Blücher, primo docente di italiano dell'Università di Bergen. Nello stesso anno vengono istituiti i corsi di italiano in collaborazione con il Centro Culturale Italiano. Intanto prosegue incessante l'organizzazione di conferenze e incontri culturali. "La Società Dante Alighieri in Norvegia - conclude la presidente Sunnana - ha un ottimo rapporto con le rappresentanze italiane in loco, in particolare con l'Ambasciata d'Italia a Oslo e con il Consolato Onorario di Bergen. Un ringraziamento particolare vorrei rivolgerlo al Centro Culturale Italiano di Bergen, che lavora a stretto contatto con il nostro Comitato praticamente da 50 anni". Per informazioni: http://www.dantealighieri.blogspot.com/ , dante@centroit.org
r.r. News ITALIA PRESS