domenica 5 aprile 2009

LA FARNESINA INSIEME MIUR E CRUI PER NUOVE "STRATEGIE A SOSTEGNO DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DEL SISTEMA UNIVERSITARIO ITALIANO"

ROMA\ aise\ 3 aprile 2009 - Si terrà oggi, 3 aprile, presso il ministero degli Affari Esteri, la conferenza "Strategie a sostegno dell’internazionalizzazione del sistema universitario italiano" per la definizione di strategie a sostegno di processi di internazionalizzazione delle Università.
La Farnesina, in coordinamento con il Miur e la Crui, ha indetto la conferenza interistituzionale per coinvolgere in una strategia sistemica e sostenibile le Università, il Consiglio Universitario Nazionale, il Ministero per lo Sviluppo Economico, l’Ice, l’Enit, Confindustria, le associazioni camerali, le Regioni ed i Comuni sedi di atenei.
L'incontro mira all’istituzione di un "Gruppo di Lavoro" congiunto Mae-Miur-Crui deputato all’internazionalizzazione del sistema universitario, con l’obiettivo di monitorare le attività internazionali degli atenei anche attraverso "una innovativa piattaforma interattiva", che verrà presentata nel corso della conferenza, strumento informatico a vantaggio delle Università per rendere accessibili accordi e progetti interuniversitari all’estero.
Inoltre, il Mae ed il Miur intendono sostenere, anche attraverso la rete diplomatico-consolare all’estero, le attività delle università, armonizzandole con le altre iniziative del Sistema Italia all’estero, in sinergia il sistema produttivo e gli enti locali.
In tale contesto verranno valorizzati e diffusi i modelli per l’attrazione di talenti stranieri in Italia, quali "Invest Your Talent in Italy" per il suo impatto sul sistema economico ed il progetto "One Dream, One City" del Comune di Milano, miranti a migliorare il ranking delle nostre Università a livello mondiale. Tutto ciò al fine di incoraggiare le iniziative promosse da enti locali e privati e accrescere la presenza di talenti stranieri, con innegabili vantaggi per le realtà territoriali del Paese anche in termini di indotto legato al settore del turismo. (aise)

LA FARNESINA INSIEME MIUR E CRUI PER NUOVE "STRATEGIE A SOSTEGNO DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DEL SISTEMA UNIVERSITARIO ITALIANO"

ROMA\ aise\ 3 aprile 2009 - Si terrà oggi, 3 aprile, presso il ministero degli Affari Esteri, la conferenza "Strategie a sostegno dell’internazionalizzazione del sistema universitario italiano" per la definizione di strategie a sostegno di processi di internazionalizzazione delle Università.
La Farnesina, in coordinamento con il Miur e la Crui, ha indetto la conferenza interistituzionale per coinvolgere in una strategia sistemica e sostenibile le Università, il Consiglio Universitario Nazionale, il Ministero per lo Sviluppo Economico, l’Ice, l’Enit, Confindustria, le associazioni camerali, le Regioni ed i Comuni sedi di atenei.
L'incontro mira all’istituzione di un "Gruppo di Lavoro" congiunto Mae-Miur-Crui deputato all’internazionalizzazione del sistema universitario, con l’obiettivo di monitorare le attività internazionali degli atenei anche attraverso "una innovativa piattaforma interattiva", che verrà presentata nel corso della conferenza, strumento informatico a vantaggio delle Università per rendere accessibili accordi e progetti interuniversitari all’estero.
Inoltre, il Mae ed il Miur intendono sostenere, anche attraverso la rete diplomatico-consolare all’estero, le attività delle università, armonizzandole con le altre iniziative del Sistema Italia all’estero, in sinergia il sistema produttivo e gli enti locali.
In tale contesto verranno valorizzati e diffusi i modelli per l’attrazione di talenti stranieri in Italia, quali "Invest Your Talent in Italy" per il suo impatto sul sistema economico ed il progetto "One Dream, One City" del Comune di Milano, miranti a migliorare il ranking delle nostre Università a livello mondiale. Tutto ciò al fine di incoraggiare le iniziative promosse da enti locali e privati e accrescere la presenza di talenti stranieri, con innegabili vantaggi per le realtà territoriali del Paese anche in termini di indotto legato al settore del turismo. (aise)

giovedì 2 aprile 2009

"I SEGRETI DI ROMA. STORIE, LUOGHI E PERSONAGGI DI UNA CAPITALE": CORRADO AUGIAS PRESENTA IL SUO LIBRO A MONACO DI BAVIERA

MONACO\ aise\ 1 aprile 2009 - Chi meglio del grande autore Corrado Augias potrebbe raccontare la storia della sua città natale? Così nasce "I segreti di Roma. Storie, luoghi e personaggi di una capitale", pubblicato nel 2005 da Mondadori ed ora tradotto e publicato anche in Germania dalla casa editrice Osburg Verlag, con la traduzione di Sabine Heymann, giornalista e traduttrice specializzata per il settore Italia, che dal 2001 dirige il Centro Mediatico e Interattivo dell’Università di Gießen.
Sarà lo stesso Augias a presentare il suo libro ai lettori tedeschi nel corso della serata letteraria, che si tiene questa sera, 2 aprile, alle ore 19.30, presso la Seidlvilla, Mühsam-Saal, a Monaco di Baviera.
L'evento, organizzato dal locale Istituto Italiano di Cultura, in collaborazione con Osburg Verlag, ItalLibri e Istituto Italiano di Cultura di Berlino, sarà aperto dal saluto del direttore dell’Istituto di Monaco, Giovanna Gruber, e sarà poi moderato da Anna Zanco Prestel. l'incontro, che si svolge in lingua italiana e tedesca, vedrà l'attrice Dunja Bengsch leggere alcuni brani tratti dall'edizione in tedesco del libro.
Ne "I segreti di Roma" Augias propone una serie di ritratti di Roma per molti versi inediti o inaspettati, un libro che può essere letto come un vademecum per conoscere la città, come una della molte guide che ne illustrano i tanti angoli suggestivi o straordinari. Tuttavia il taglio che Corrado Augias dà alla narrazione lo rende diverso da una guida.
"I segreti di Roma", infatti, non è tanto una rivisitazione di luoghi indimenticabili quanto un'insospettabile antologia di storie, una galleria di personaggi e di vicende. Anzi, si potrebbe dire che i luoghi e i monumenti passati in rassegna sono chiamati a evocare gli avvenimenti che li hanno resi celebri e i personaggi che li hanno animati. È come se le pietre e gli oggetti stessi parlassero, in uno snodarsi ininterrotto di ricordi: dal mito delle origini della città, alla gloria intrisa di sangue del Rinascimento; dalle atmosfere cupe e violente dell'epoca medievale al rigore razionalista espresso nelle architetture dell'Eur, voluto dal fascismo per il suo ventennale.Davanti agli occhi del lettore scorrono la Roma protocristiana, la Roma dei cento artisti, la Roma delle cortigiane. Questa cavalcata nei secoli si chiude idealmente con le "illusioni" di Cinecittà, nata come opera di "regime" e diventata una delle più grandi fabbriche di favole al mondo, favole che hanno fatto di Roma un fenomeno di costume internazionale e un mito dei nostri giorni. (aise)

DA FATTORI AL FUTURISMO: "ASPETTI DELL’ITALIA CHE CAMBIA" IN MOSTRA ALL'ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI BELGRADO

BELGRADO\ aise\ 1 aprile 2009 - Si inaugura domani, 2 aprile, presso Palazzo Italia, sede dell'Istituto Italiano di Cultura di Belgrado, la mostra "Aspetti dell’Italia che cambia. Grafiche e olii dalla collezione Flaminio Farnesi", che, come spiega il direttore dell'Istituto, Alessandra Bertini Malgarini, "rende omaggio a Giovanni Fattori, del quale si sono appena concluse in Italia le celebrazioni per il centenario della morte, e apre in Serbia le manifestazioni per l'anno del centenario del manifesto di fondazione del Futurismo che si stanno svolgendo in tutta Europa".
"Dopo aver dedicato ampio spazio all'arte contemporanea", dunque, "l'Istituto di Cultura fa un salto indietro nel tempo e, prendendo spunto dal centenario della morte di Giovanni Fattori e dal centesimo anniversario della pubblicazione del Manifesto Futurista, presenta al pubblico serbo due movimenti artistici che hanno segnato alcuni tra i momenti più significativi della storia italiana: la nascita della Nazione e l'avvento del Novecento", chiarisce l'Ambasciatore d’Italia a Belgrado, Alessandro Merola.
Curata da Alessandro Tosi dell'Università di Pisa, la mostra sarà aperta al pubblico sino al 4 maggio. E proprio Tosi spiega che "l'accostamento a prima vista ardito, persino ossimorico tra le quiete immagini di uomini e animali fissate nelle incisioni di Giovanni Fattori (1825-1908) e i vortici di macchine e cose schizzate nei fogli di due generazioni di pittori futuristi, offerto dalla selezione di opere della splendida collezione di Flaminio Farnesi, vuole in realtà invitare ad alcune riflessioni su una storia che scorre con significative tangenze".
"È sufficiente evocare la certezza di date e celebrazioni per avere una prima traccia in grado di suggerire, all'insegna della modernità, sottili connessioni: quella della morte del grande pittore livornese, il 30 agosto 1908, ricordata nell'anno appena trascorso con importanti mostre in tutta Italia, e quella della pubblicazione a Parigi, sul quotidiano Le Figaro, del Manifesto futurista di Filippo Tommaso Marinetti il 20 febbraio 1909, per il cui centenario si vanno organizzando festeggiamenti su scala internazionale", prosegue. "Del resto, proprio tra gli anni '80 del XIX secolo - e del 1884 sono i 20 Ricordi dal vero, la preziosa serie di litografie che documenta quei temi militari che daranno corpo al presunto Fattori "battaglista" - e il momento dell'esplosione futurista nel Novecento appena scoccato, l'Italia e gli italiani sono chiamati ad entrare nella modernità attraverso un non facile processo di identità e consapevolezza nazionale che prende avvio dal Risorgimento".
"Acquista un senso preciso, allora, il Fattori impegnato nelle vicende della "macchia", ovvero nelle ansie di rinnovamento che scuotono la cultura figurativa ottocentesca all'insegna di slanci antiaccademici e sentimenti di appartenenza, lasciando una fonte imprescindibile per le esperienze delle avanguardie novecentesche. Da quella stagione", continua Tosi, "Fattori parte per raggiungere esiti di sorprendente modernità soprattutto nelle acqueforti della fase più tarda, dove riesce a dar corpo e sostanza, con straordinarie intuizioni formali, ad una poetica destinata a segnare in profondità l'immaginario contemporaneo - e quanto se ne ricorderà il cinema, a partire da Luchino Visconti!".
"Al Novecento, Fattori parla non solo di uomini, animali e paesaggi di una civiltà contadina ancora fondante, nei suoi valori etici, la società italiana, ma anche di una ricerca in grado di precorrere, nelle pause e nelle accelerazioni, nelle sintesi e nelle infinite modulazioni del segno, più urgenti e urlate sperimentazioni. Agli antieroi fattoriani dispersi su inesistenti campi di battaglia, ai carri di buoi che lentamente attraversano gli assolati paesaggi maremmani, alla rassegnata e nobilissima solitudine di contadini e animali, il futurismo risponde con i nuovi temi e i nuovi miti della metropoli, della velocità, della guerra, della simultaneità. Non solo con i protagonisti della prima generazione (Primo Conti, Gino Severini, Mario Sironi, ma soprattutto Ardengo Soffici che di Fattori sarà attento lettore), ma anche con il meno noto, ma non meno interessante, secondo futurismo degli anni '30, di cui le opere di autori come Tazio Alcedi, Pietro Ardigò, Decio Cartesio, Mino Marmilla o Uberto Bonetti (notevoli le sue divertite reinvenzioni della monumentalità di Pisa) costituiscono documenti inediti e preziosi. E mentre scorrono sullo sfondo le tante anime di un'Italia che cambia", conclude Tosi, "si svelano ai nostri occhi le risposte dell'arte ai tanti volti della modernità".
Da un lato, dunque, la campagna toscana e la fatica del lavoro, la vita militare, le grandi manovre e la quotidianità degli accampamenti, i personaggi per lo più persone umili, contadini o operai, spesso rappresentati con animali, perché entrambi sono accomunati dalla fatica e dal sudore, dalla miseria e dalla fame, sono i principali protagonisti del mondo poetico e artistico di Giovanni Fattori (Livorno 1825 - Firenze 1908), pittore della macchia e artefice di un profondo rinnovamento della ritrattistica nell'arte moderna italiana. Dall'altro la civiltà industriale, la modernità delle macchine, la velocità, il dinamismo, il movimento, la metropoli, l'individuo e la guerra, il disprezzo per la tradizione e l'accademismo sono i nuovi valori artistici del Futurismo e di una concezione vitalistica dell'esistenza che congiunge arte e vita, una vita dai ritmi forsennati e decisi.
Fattori e il Futurismo rappresentano allora due veri punti di svolta, che l'arte ha anticipato e interpretato, come la mostra di Belgrado si propone di sottolineare. Una mostra che non sarebbe stata possibile senza la disponibilità di Flaminio Farnesi, che ha messo a disposizione dell'Istituto Italoiano di Cultura le opere della sua splendida collezione, permettendo di presentare al pubblico serbo una parte così importante della nostra storia dell'arte. (aise)